Eugenio Levi nasce a Brescia nel 1937, secondogenito di Mario Levi e Claudia Leigheb.
Dopo il diploma di maturità scientifica, si iscrive ad Architettura presso il Politecnico di Milano, studi che interrompe e riprende all’Università di Venezia, terminandoli nuovamente a favore della carriera di artista.
A Brescia frequenta la neonata Associazione Artisti Bresciani, fondata nel 1961, di cui l’amico Adriano Grasso Caprioli è mente ideatrice. Nel 1962, a soli ventiquattro anni, partecipa ad una mostra collettiva presso la Galleria dell’A.A.B., dove due anni dopo si tiene la sua prima esposizione personale. In questa sede, nel corso degli anni, partecipa a dodici collettive e allestisce quattro mostre personali.
A partire dal 1965 aderisce a numerosi premi di pittura nazionali, ottenendo plurimi riconoscimenti.
Sul finire degli anni Sessanta, affianca all’attività artistica quella dell’insegnamento: è supplente di matematica e scienze e tiene corsi di disegno. Dal 1972 al 1978 insegna con Luigi Corsini e Vitaliano Angelini al Laboratorio di calcografia in via Solera a Brescia e nella prima metà degli anni Settanta è tra gli insegnanti di Incisione della Scuola dell’A.A.B.
Tra il 1971 e il 1972, presso l’Istituto Savoldo di Brescia, conosce Leda Pagani, sua allieva, di una decina di anni più giovane di lui. I due si innamorano. Nel 1974 si sposano e due anni dopo nasce il figlio Francesco, il quale erediterà il talento artistico.
Apre studio a Urago Mella, in via Campiani 14, condividendo lo spazio con gli amici Giulio Mottinelli ed Enrico Schinetti.
Prosegue a confrontarsi con il pubblico in mostre personali e collettive, non solo nazionali, nel 1976 partecipa infatti ad una mostra collettiva, con altri artisti aderenti all’A.A.B., al Künstlerhaus di Vienna, nel 1983 e nel 1986 espone alla Galleria Les Mouettes di Losanna, nel 1987 aderisce ad una collettiva al Metropolitan Museum di Tokyo e presenta una sua personale alla Galerie Dougoud a Grandson, in Svizzera, dove torna per una collettiva nel 1992.
Per Eugenio la politica è cosa viva: dopo una formazione nell’ambito del mondo cattolico, negli anni Sessanta si iscrive al Partito Socialista Democratico Italiano per poi passare al Partito Comunista e ricoprire l’incarico di segretario della sezione locale di Gussago. Attorno alla sua figura schiva, ma carismatica, si forma una cerchia di giovani militanti, impegnati in ambito culturale e artistico ma anche in questioni sociali e ambientali.
Negli anni Ottanta viene eletto consigliere comunale e si ripropone per la legislatura del 1990.
Con la moglie Leda apre in via Roma 74 a Gussago la Bottega d’Arte: un luogo di incontro e scambio culturale-artistico, oltreché laboratorio dove Eugenio sperimenta e produce oggetti in ceramica.
Sul finire degli anni Ottanta, e per qualche anno, viene colpito da una forma di depressione. L’ascolto della musica, che accompagna la sua attività di artista visivo, diventa la sua principale fonte d’ispirazione.
Nel 1993 incontra Francesco De Gregori, in occasione di un suo concerto al Teatro Tenda di Brescia Eugenio ha modo gli mostrargli il dipinto Sangue su sangue, ispirato all’omonima canzone dedicata alla Guerra del Golfo. Da lì nasce tra i due una collaborazione, basata sull’affinità intellettuale.
Eugenio realizza più di settanta opere ispirate alle canzoni del cantautore romano, corpus che verrà presentato dal luglio al settembre del 1995 nell’emblematica mostra personale presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma.
Nell’ottobre del 1995, all’apice della sua carriera, una malattia causa la sua morte prematura.
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Una mostra dedicata a Eugenio Levi e alla sua indimenticabile arte.